Quando in un ragazzo, o in un
adulto, germoglia il desiderio di darsi alla pesca sportiva, la prima domanda
è: con che tipo di canna comincio?
La risposta, ovviamente, dipende dal tipo di pesca con cui si vuole cominciare, e all'ambiente al quale vogliamo dedicare le nostre attenzioni. La canna per la rondinella è una cosa, quella per l’orata un'altra.
La risposta, ovviamente, dipende dal tipo di pesca con cui si vuole cominciare, e all'ambiente al quale vogliamo dedicare le nostre attenzioni. La canna per la rondinella è una cosa, quella per l’orata un'altra.
Ci sono poi i criteri per
la spesa: le canne possono costare dieci euro ma anche diverse centinaia di
euro.
È ovvio che volendo a poco a poco spaziare su diversi generi di pesca e su
diversi pesci a cui dedicarsi, bisognerà arrivare ad avere più di una canna:
non si può pensare, per esempio, di impiegare la canna che ci siamo procurati
per la passata leggera anche in quelle serate che vogliamo dedicarci alla pesca
della mormora o negli afosi pomeriggi in cui andar dietro a spigole e orate.
Quest’articolo vuole essere una guida elementare, per tutti coloro che si accingono alla pratica dello sport della pesca.
Quest’articolo vuole essere una guida elementare, per tutti coloro che si accingono alla pratica dello sport della pesca.
Che si tratta di sport, è un fatto assodato. Basti pensare alla
muscolatura impegnata nel surf casting (pesca dalla spiaggia) assimilabile ai
lanciatori in atletica leggera,
oppure all’attività muscolare dello spinning e
della mosca assimilabile agli atleti delle varie specialità della scherma.
Il fascino della pesca sportiva è anche quell’antico incontro/scontro con gli abitanti di un mondo ancora misterioso. Oggi l’esito di questo incontro e meno cruento, nella maggior parte dei casi si rende l’onore delle armi all’avversario sconfitto, nasce cosi la pratica del NO KILL, CATCH AND RELEASE.
Una caratteristica del pescasportivo moderno è la sua inconfutabile veste di difensore dell’ambiente.
Ogni sportivo pratica la propria attività in una palestra, campo da tennis, piscina, questi ambienti sono puliti, curati e non inquinati grazie al personale addetto. Nella pesca sportiva, dove la nostra palestra è la natura il non sporcarla ed il mantenerla pulita è un punto d’onore del pescasportivo.
Sarebbe impossibile parlare di pesca senza dare nozioni sull’acqua. Chimicamente
parlando l’acqua è una molecola composta da due atomi di idrogeno ed uno di
ossigeno tenuti insieme da legami elettronici, (H2O) in natura lo troviamo in
tre differenti stati: liquido /gassoso/solido.
Come tutti gli sport anche la pesca è soggetta ha regolamenti che variano da
regione a regione o da provincia a provincia, la pesca per poterla esercitare
occorre possedere la licenza di pesca che viene rilasciata dalla sezione
federale di appartenenza.
Diverso è il comportamento che il pescasportivo deve mantenere che usufruendo
lo stesso ambiente, deve muoversi senza disturbare è rispettando le distanze
che i regolamenti prevedono in special modo quando ci troviamo in una
competizione. Poi non dimentichiamoci che nella nostra palestra dove ci
alleniamo nessun bidello o personale addetto farà mai pulizia, siamo noi che
non dobbiamo lasciare sulle rive: scatole vuote dell’esca/sacchetti delle
colazioni/bottiglie vuote/nylon strappati/bobine vuote. Non dobbiamo spezzare
rami ho spostare pietre per fare tragitti più brevi, spendiamo un poco di tempo
in più senza recare danni alla natura e al passaggio di altre persone.
L’elemento primario che il pescasportivo deve difendere è l’acqua, quindi
venuto a conoscenza di una qualsiasi forma di inquinamento il pescatore da
tempestiva comunicazione alla società di appartenenza/federazione/alle autorità
di Polizia Sanitaria.
Univoco e di completo rispetto deve essere il
comportamento verso l’oggetto del nostro sport: il pesce. Vanno rispettate le
misure minime e il quantitativo giornaliero da prelevare. Il pescato di scarso
valore nutritivo va rilasciato vivo, in questo caso viene praticato il sistema
“ CATCH AND RELEASE” che significa “CATTURA e LIBERA” bagnandosi
preventivamente le mani per non asportare il muco protettivo dall’epidermide
del pesce, con delicatezza estrae l’amo dalla bocca e delicatamente rimetterlo
in acqua. Non va dimenticato che il pescasportivo deve avere un comportamento, anche
verso se stesso di sicurezza, se usa attrezzi costruiti con materiale ad alta
conducibilità elettrica deve costantemente controllare la presenza di linee
elettriche/fulmini ed in prossimità di essi smontare la canna, indossare
calzature chiuse. Nella pratica della pesca sportiva i casi che procurano danni
alle persone sono rari, e quei pochi che avvengono sono causati da imprudenza o
distrazione. Gli incidenti che possono accadere sono:
LA CADUTA:
Come prima cosa occorre soccorrere immediatamente l’infortunato, per la caduta
in acqua è consigliato slacciare la cintura ed il collo della camicia, oltre
tutto ciò che possa favorire una buona respirazione, nel caso di fratture ossee
semplici, si dovrà immobilizzare la parte lesa con una fasciatura non stretta
con stecche di legno o materiale simile.Durante l’operazione di soccorso: muovere l’infortunato il meno possibile, se le condizioni dell’infortunato si presentano gravi chiedere l’aiuto di altre persone per poter trasportare il ferito al più vicino Pronto soccorso.
Capita spesso di ferirsi con un amo, ma fortunatamente sempre in modo superficiale. Nel caso che l’amo entra in profondità, non estrarlo in senso opposto, ma occorre tagliare con pinze o tronchesino la paletta o l’anellino e farlo uscire facendo il percorso tracciato dalla punta. Se si viene agganciato da un amo in delicate posizioni, è opportuno tagliare la lenza e accompagnare l’infortunato al pronto soccorso.
A volte capita di pescare senza cappellino, una esposizione prolungata può causare: mal di testa/rossore del volto/vomito/ febbre alta. In tale evenienza trasportare l’infortunato in un luogo fresco e ventilato, dove si dovranno fare impacchi freschi sul capo. E’ opportuno somministrare del thè caldo zuccherato.
I luoghi di pesca sono spesso dimora di insetti comuni: vespe/mosche/zanzare. Quando si è punti da api, bisogna prima fare uscire il pungiglione rimasto nella ferita, spremendo la zona dove è localizzata la puntura. Quindi applicare una pomata antistaminica o dell’ammoniaca.
La tecnologia sempre più avanzata ha contribuito a rendere i materiali usati per la costruzione degli attrezzi di pesca sicuramente più competitivi (carbonio) ma anche più pericolosi in caso di temporali o di posti di pesca vicino a fili portatori di energia elettrica. Il pescatore deve essere estremamente prudente evitando l’uso di questi materiali in situazioni di temporali e mantenendo una notevole distanza di sicurezza dai cavi portatori di energia elettrica.
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