Anche se
appartiene alla famiglia dei serranidi,
la spigola a differenza di quanto si può notare in esemplari della stessa famiglia, presenta un corpo lungo ed ovale con due pinne dorsali ben distinte.
la spigola a differenza di quanto si può notare in esemplari della stessa famiglia, presenta un corpo lungo ed ovale con due pinne dorsali ben distinte.
La bocca è molto grande e fornita di denti che formano una specie di vello sulla mascella e sul palato. La prima pinna dorsale è munita di ben nove raggi spinosi di lunghezza diversa che le conferiscono una forma triangolare, mentre la seconda presenta un solo raggio spinoso e una decina di raggi molli.
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La spigola può
raggiunger in alcuni casi superare i 10 kg di peso e il metro di lunghezza.
La spigola abita di preferenza i bassifondi vicino alla riva e gradisce le
acque tranquille e salmastre delle foci, è un predatore a tutti gli effetti
anche se prima di raggiungere la taglia adulta si comporta a volte da grufolatore.
Abita i settori della spiaggia più ossigenati, e per questo la nostra azione di
pesca sarà concentrata sia a breve distanza che appena dopo l’ultimo frangente.
Per insidiarla si pongono diverse ed alternative possibili esche: dai pesci esca
vivi o morti come anguilline e cefaletti, alle trance odorose di sardina o
piccole strisce di calamaro, seppie, americano o bibi, tutte esche voluminose e
proteiche che durante l'inverno risultano micidiali. Il terminale da adottare
può essere di vario tipo; dalla soluzione mono amo a quella flottante con
zatterino, l’importante che la lunghezza del terminale sia tale da rendere il
movimento dell’esca il più morbido ed attraente possibile. Il miglior periodo
per insidiarla è l'inverno, ma la troviamo tutto l'anno.
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